decorative
Questa Settimana

La prospettiva dei tagli ai tassi giova ai titoli del Tesoro

Le principali notizie della settimana sull’economia globale e dal mondo delle imprese.

Nei mercati odierni in rapido cambiamento, l’utilità delle nostre analisi può fare la differenza.

Ricevi gili approfondimenti direttamente nella tua casella di posta elettronica.
Fornendo le proprie informazioni di contatto e iscrivendosi a queste e-mail si acconsente al trattamento e alla conservazione delle proprie informazioni di contatto per scopi di gestione dell'iscrizione e per finalità di vendita e di marketing. È possibile annullare l'iscrizione a queste e-mail in qualsiasi momento seguendo le istruzioni nell'apposito link incluso nei materiali inviati. Per maggiori informazioni sull'utilizzo dei dati forniti si prega di consultare la politica sulla privacy di MFS disponibile all'indirizzo mfs.com.

AUTORE

Jamie Coleman
Senior Strategist, Strategy and Insights Group

Settimana al 5 settembre 2025

A mezzogiorno di venerdì, i mercati azionari globali sono ridiscesi dai livelli quasi record quando i mercati hanno iniziato a scontare un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve di almeno 25 punti base a metà settembre. Dopo la pubblicazione dei dati, il rendimento dei Treasury decennali ha perso lo 0,16% dalla settimana scorsa attestandosi al 4,07%, mentre il prezzo del greggio WTI è sceso di 2,75 dollari a 61,75 dollari al barile. La volatilità misurata dai contratti future del CBOE Volatility Index (VIX) è salita da 16,3 dello scorso venerdì a 17,2.

NOTIZIE MACROECONOMICHE

Il rapporto sull’occupazione poco positivo negli Stati Uniti aumenta le probabilità di un taglio dei tassi a settembre

Ad agosto i salariati escluso il settore agricolo negli Stati Uniti sono aumentati di 22.000 unità, un dato assai inferiore alle previsioni di un incremento di 75.000. Negli ultimi tre mesi i salariati non agricoli sono aumentati mediamente di soli 29.000 unità. Il tasso di disoccupazione è salito dal 4,2% del mese precedente al 4,3%. Il reddito medio orario su base annua è sceso dal 3,9% di luglio al 3,7%. Dopo la revisione dei dati, i salariati escluso il settore agricolo a giugno sono in calo di 14.000 unità, il primo risultato negativo da dicembre 2020. Prima della pubblicazione dei dati, la probabilità di un taglio dei tassi d’interesse di un quarto di punto da parte della banca centrale americana il 17 settembre era intorno al 100%. Successivamente la probabilità di un taglio di mezzo punto, secondo i mercati dei future, è salita al 17%. Dato che i mercati sono concentrati sul lavoro, le revisioni dei dati sull’occupazione della prossima settimana potrebbero far passare in secondo piano il rapporto sull’indice dei prezzi al consumo di agosto. Prosegue il rally delle obbligazioni iniziato a metà settimana: il rendimento dei titoli del Tesoro a 10 anni è sceso al 4,06%, il minimo dal Liberation Day.

Il caso dei dazi di fronte alla Corte Suprema

La Corte d’appello federale, con 7 voti favorevoli e 4 contrari, venerdì scorso ha concluso che il Presidente Donald Trump non ha l’autorità di imporre i dazi in conformità all’International Emergency Economic Powers Act. I dazi restano però in vigore in attesa che l’appello di Trump venga discusso dalla Corte Suprema. Trump ha chiesto che l’appello della sua amministrazione venga esaminato celermente poiché gli accordi commerciali raggiunti recentemente potrebbero essere annullati qualora non si giungesse velocemente a una sentenza. 

Miran intende tornare alla Casa Bianca

Il Presidente del Consiglio dei consulenti economici della Casa Bianca, Stephen Miran, giovedì durante l’udienza per la sua nomina temporanea al Consiglio della Federal Reserve ha dichiarato che l’indipendenza della politica monetaria è fondamentale per la banca centrale. Ha aggiunto che le sue decisioni si baseranno sull’esame dei dati macroeconomici e che nessuno gli ha detto come votare. I suoi legali gli avrebbero spiegato che può lasciare il suo incarico alla Casa Bianca con un congedo non retribuito per lavorare temporaneamente con la Fed e che non sarà necessaria una seconda udienza al Senato nel caso in cui tornasse al Consiglio dei consulenti economici all’inizio del prossimo anno.

IN BREVE

Gli indici PMI globali sono rimasti pressoché invariati ad agosto. 

Paese o regione

PMI manifatturiero

PMI servizi

PMI composito

Stati Uniti (ISM)

da 48,0 a 48,7

da 50,1 a 52,0

n/d

Eurozona

da 49,8 a 50,7

da 51,0 a 50,5

da 50,9 a 51,0

Regno Unito

da 48,0 a 47,0

da 51,8 a 54,2

da 51,5 a 53,5

Giappone

da 48,9 a 49,7

da 53,6 a 53,1

da 51,6 a 52,0

Cina

da 49,3 a 49,4

da 50,1 a 50,3

da 50,5 a 50,5

Globale (JPM)

da 49,7 a 50,9

da 53,5 a 53,4

da 52,5 a 52,9

 

Secondo il sondaggio JOLTS sul turnover dei lavoratori, i nuovi posti di lavoro a luglio sono scesi da 7.437.000 di giugno a 7.181.000, in linea con il recente rallentamento dell’occupazione.

La produttività non agricola negli Stati Uniti nel 2° trimestre è stata rivista al rialzo dal 2,4% al 3,3% annuo, e il costo unitario del lavoro è sceso dall’1,2% all’1%.

Il governatore della Fed Christopher Waller ha ribadito di aspettarsi che la banca centrale abbassi i tassi a settembre e, a suo giudizio, i dazi non faranno salire l’inflazione nel lungo periodo. Hanno sorpreso le dichiarazioni di Waller, che è tra i candidati che potrebbero sostituire Jerome Powell come presidente della Fed. Infatti, Waller ha detto che i dazi sono una tassa e che faranno rallentare la crescita economica quest’anno, dichiarazioni che non piaceranno alla Casa Bianca.

Il Presidente della Federal Reserve di New York, John Williams, giovedì ha dichiarato che non prevede effetti secondari dall’imposizione dei dazi, tra cui un aumento persistente dell’inflazione. Secondo Williams, l’economia americana nel 2025 crescerà tra l'1,25% e l'1,5%, mentre l’inflazione si attesterà tra il 3% e il 3,25%.

Ad agosto l’inflazione nell’Eurozona è salita al 2,1% su base annua, mentre il tasso core è rimasto stabile al 2,3%. La disoccupazione a luglio è rimasta stabile al 6,3%.

Il Presidente Trump giovedì ha firmato un ordine esecutivo che codifica i dazi del 15% sulle importazioni dal Giappone. L’accordo tra Stati Uniti e Giappone comprende finanziamenti per 550 miliardi di dollari da parte del Giappone per la formazione di catene di distribuzione negli Stati Uniti a discrezione del comitato investimenti presieduto dal Segretario del Commercio Howard Lutnick. Se i finanziamenti non arrivassero a breve, i dazi americani tornerebbero ai livelli precedenti.

Archiviate le vacanze estive, martedì in Europa ci sono state emissioni di obbligazioni record per 49,6 miliardi di euro.

Secondo il Beige Book della banca centrale americana, la maggior parte dei 12 distretti della Federal Reserve non ha riferito cambiamenti di rilievo dell’attività economica dal rapporto precedente.

Qualora l’indipendenza della Fed venisse messa a repentaglio, secondo gli analisti di Goldman Sachs, entro la metà del 2026 l’oro potrebbe raggiungere quota 4.500 dollari all’oncia. Secondo le stime della società, se l’1% soltanto delle risorse private investite in titoli del Tesoro confluisse nell’oro, potrebbe raggiungere i 5.000 dollari all’oncia.

Giovedì il Dipartimento della giustizia degli Stati Uniti ha avviato un’indagine penale sulle presunte irregolarità nei mutui ipotecari del Governatore della Fed Lisa Cook.

Il Wall Street Journal venerdì ha riferito che l’amministrazione Trump il prossimo mese avvierà le consultazioni pubbliche sulla ridiscussione dell’accordo tra Stati Uniti, Messico e Canada. Entro il 1° luglio 2026 ci sarà una revisione trilaterale dell’accordo.

L’economia canadese ad agosto ha perso 65.500 posti di lavoro, il tasso di disoccupazione è salito dal 6,9% di luglio al 7,1%. La probabilità di un taglio dei tassi in occasione dell’incontro della banca centrale canadese di settembre è salita all’8%, mentre era inferiore al 60% prima della pubblicazione dei dati.

LA PROSSIMA SETTIMANA

Lunedì: Pil del Giappone.

Martedì: revisione dei dati sull’occupazione negli Stati Uniti.

Mercoledì: indice dei prezzi alla produzione negli Stati Uniti.

Giovedì: incontro della BCE, indice dei prezzi al consumo negli Stati Uniti.

Venerdì: produzione industriale in Giappone e nel Regno Unito. 

 

Restare concentrati sull’obiettivo e diversificare
Siamo convinti che in qualsiasi scenario di mercato gli investitori dovrebbero diversificare tra molteplici categorie di investimento. Lavorando a stretto contatto con il proprio consulente degli investimenti, ci si assicura di mantenere il portafoglio ben diversificato e un piano finanziario in linea con i propri obiettivi a lungo termine, orizzonte temporale e tolleranza al rischio. La diversificazione non garantisce un utile né protegge contro le perdite.

Le informazioni presentate sopra, così come le società e/o i titoli citati non devono essere considerati come un suggerimento di investimento, una raccomandazione all’acquisto o alla vendita, né un’indicazione di intenti per conto di prodotti MFS.

I titoli presentati potrebbero essere parte di un fondo MFS, ma anche non farne parte. Per un elenco completo di posizioni dei portafogli MFS, si rinvia all’ultimo resoconto annuale, semestrale o trimestrale. Le posizioni dettagliate sono riportate anche nella sezione dedicata ai singoli fondi nella sezione Prodotti sul sito mfs.com.

Le opinioni espresse in questo articolo sono le opinioni di MFS e possono cambiare in qualsiasi momento. Le stime non possono essere garantite.

I rendimenti passati non sono garanzia dei risultati futuri.

Fonti: MFS research, Wall Street Journal, Financial Times, Reuters, Bloomberg News, FactSet Research.

48666.2
close video