Il forte aumento dei prezzi all’ingrosso alimenta le preoccupazioni per gli effetti dei dazi
Le principali notizie della settimana sull’economia globale e dal mondo delle imprese.
Nei mercati odierni in rapido cambiamento, l’utilità delle nostre analisi può fare la differenza.
AUTORE
Mia Deng
Analyst, Strategy and Insights Group
Settimana al 15 agosto 2025
A mezzogiorno di venerdì, i mercati azionari globali hanno guadagnato poiché gli Stati Uniti hanno prolungato la sospensione dei dazi nei confronti della Cina. Il rendimento dei titoli del Tesoro decennali è rimasto invariato al 4,29%. Il prezzo del greggio WTI è sceso da 64,13 di venerdì scorso a 63,27 dollari al barile. La volatilità misurata dai contratti future del CBOE Volatility Index (VIX) è scesa da 16,08 dello scorso venerdì a 14,81.
NOTIZIE MACROECONOMICHE
Inflazione complessiva stabile negli Stati Uniti, forte rimbalzo dei prezzi all’ingrosso
I prezzi al consumo negli Stati Uniti sono rimasti stabili a luglio, in aumento del 2,7% rispetto all’anno precedente. L’inflazione core, che esclude i prezzi degli alimentari e dell’energia, è salita invece del 3,1% nel corso dell’anno, il ritmo più rapido da febbraio, principalmente a causa del settore dei servizi. I prezzi dei beni essenziali continuano a salire dopo la fase deflazionistica dall’inizio del 2024, e sono aumentati dell’1,2% rispetto all’anno precedente. I prezzi all’ingrosso, ovvero il costo dei beni e dei servizi acquistati direttamente dai produttori, sono invece aumentati dello 0,9% rispetto al mese precedente, registrando il maggior incremento mensile in tre anni. L’aumento è attribuibile principalmente al margine commerciale, ovvero al margine tra il prezzo di rivendita all’ingrosso e al dettaglio, in aumento del 2% rispetto al mese precedente. Tali sviluppi alimentano le preoccupazioni per l’effetto dei dazi nei prossimi mesi.
Stati Uniti e Cina prolungano la sospensione dei dazi per altri 90 giorni
Il Presidente Donald Trump ha annunciato lunedì la firma di un ordine esecutivo che prolunga la tregua sui dazi con la Cina di altri 90 giorni, per cui la scadenza si sposta al 10 novembre. I dazi imposti dagli Stati Uniti sulle merci cinesi resteranno del 30%, mentre la Cina manterrà i dazi sulle merci statunitensi fermi al 10%, e tutte le altre condizioni restano invariate. Si evita così un’escalation delle tensioni commerciali, ed entrambe le parti avranno più tempo per procedere coi negoziati. Rientrato in parte il rischio commerciale a breve termine, abbiamo assistito a un rally dei mercati asiatici: l’indice giapponese Nikkei 225 è salito del 2,6% a un massimo record. Il deficit di bilancio degli Stati Uniti è aumentato di 47 miliardi di dollari, ovvero del 19%, rispetto a un anno fa, attestandosi a luglio a 291 miliardi di dollari con l’aumento della spesa previdenziale, per il servizio del debito e per altri programmi: ha dunque superato la cifra incassata grazie ai dazi pari a 21 miliardi di dollari.
Lavoro e produzione rallentano nel Regno Unito e nell’Eurozona, ma il Pil tiene
Il tasso di disoccupazione nel Regno Unito nel 2° trimestre si attesta al 4,7%, il livello più alto in quattro anni, a conferma della persistente debolezza del mercato del lavoro. Ciononostante, il Pil è cresciuto dello 0,3% nel trimestre, più lentamente dello 0,7% del 1° trimestre ma sempre oltre le attese. Su base annualizzata, l’economia è cresciuta dell’1,4%. La crescita è attribuibile alla costante ripresa dei servizi, al modesto rimbalzo delle costruzioni e all’accumulo delle scorte in vista dell’introduzione dei dazi. Nell’Eurozona la produzione industriale è scesa dell’1,3% a giugno a causa del calo del manifatturiero in Germania e della debolezza della domanda di beni di consumo nei Paesi del blocco. Ciononostante, il Pil del 2° trimestre è aumentato dello 0,1% nel trimestre e dell’1,4% su base annualizzata, soprattutto per l’incremento della domanda in vista dell’introduzione dei dazi da parte degli Stati Uniti.
IN BREVE
Secondo la National Federation of Independent Business, l’indice dell’ottimismo delle piccole imprese a luglio è salito a 100,3, in aumento da 98,6 del mese precedente. L’indice risulta dunque superiore alla sua media a lungo termine, trainato dal miglioramento delle condizioni per le imprese e dalla volontà delle piccole aziende di investire nella crescita.
La media a 30 anni del tasso ipotecario negli Stati Uniti è scesa al 6,58%, il minino da ottobre 2024, mentre la disponibilità di immobili inizia a risalire.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti a luglio sono aumentate dello 0,5%, leggermente oltre le attese.
La Cina ha imposto dazi del 76% sulle importazioni di canola dal Canada poiché ritiene che l’aumento delle spedizioni abbia danneggiato le aziende cinesi. Essendo la principale fonte di reddito per gli agricoltori canadesi, il dazio probabilmente graverà sul settore agricolo del Paese.
Le vendite al dettaglio in Cina sono aumentate del 3,7% a luglio, il ritmo più lento da inizio anno. La produzione industriale cinese a luglio è aumentata del 5,7% rispetto all’anno precedente e ha segnato il minimo da novembre 2024.
A luglio i nuovi prestiti sono diminuiti inaspettatamente di 50 miliardi di yuan, il primo calo in 20 anni, sulla scorta di un’ondata di rimborsi da parte dei mutuatari. È un altro segnale di indebolimento dell’economia, nonostante i tentativi del governo di rafforzare la domanda locale.
Secondo Bloomberg News, la Cina starebbe studiando un piano per incoraggiare le aziende statali ad acquistare le case invendute dalle società di sviluppo immobiliare in difficoltà. L’obiettivo è di ridurre più velocemente le scorte in eccesso del Paese.
L’economia del Giappone è cresciuta dello 0,3% a giugno, con un’espansione dell’1,0% su base annualizzata. I timori di recessione sono rientrati e la banca centrale giapponese dovrebbe riprendere la stretta monetaria entro fine anno.
L’indice dei prezzi alla produzione del Giappone, che misura i prezzi all’ingrosso, a luglio è salito del 2,6% rispetto all’anno precedente, segnando così l’incremento minimo da agosto 2024.
La produzione industriale in Giappone è salita del 2,1% a giugno, in un’inversione di tendenza rispetto al calo dello 0,1% di maggio.
Il tasso di disoccupazione in Australia è sceso dal 4,3% di giugno al 4,2% di luglio. Il tasso di partecipazione è rimasto al 67,0%, ovvero di poco inferiore alle aspettative del mercato del 67,1%.
L’indice della fiducia delle imprese in Australia a luglio è salito a quota 7,4, il dato più alto da agosto 2022.
L’inflazione complessiva in Brasile a luglio è scesa al 5,2% su base annua sulla scorta dei tassi d’interesse elevati, meno rispetto a quanto atteso dal mercato.
Il deficit commerciale dell’India a luglio è salito a oltre 27 miliardi di dollari, il massimo in otto mesi, poiché le importazioni sono aumentate più rapidamente delle esportazioni.
NOTIZIE SUGLI UTILI
Circa il 92% dei costituenti dell’indice S&P 500 ha pubblicato i risultati del 2° trimestre 2025. Secondo FactSet, gli utili per azione (che abbinano i dati già pubblicati e le stime per le imprese che non li hanno ancora resi noti) sono saliti dell’11,7% circa rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. Le vendite complessive sono salite del 6,3% rispetto all’anno precedente.
LA PROSSIMA SETTIMANA
Lunedì: nuove costruzioni in Canada.
Martedì: indice dei prezzi al consumo in Canada, nuove costruzioni negli Stati Uniti.
Mercoledì: indice dei prezzi al consumo nel Regno Unito e nell’Eurozona.
Giovedì: indici PMI per diverse regioni, indice dei prezzi alla produzione in Giappone.
Venerdì: Pil della Germania.
Restare concentrati sull’obiettivo e diversificare
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Fonti: MFS research, Wall Street Journal, Financial Times, Reuters, Bloomberg News, FactSet Research.